Dopo il tramonto, da domenica 26 Febbraio a venerdì 3 marzo, nelle aie delle case di campagna della Romagna
La Romagna è una terra storicamente votata all’agricoltura, pertanto era, ed è tutt’ora, soggetta alle avversità metereologiche.
La tradizione contadina del passato, al fine di scongiurare la malasorte, voleva si venissero eseguiti dei riti propiziatori, come i fuochi magici: i così detti “Lòm a Mêrz” (i lumi di marzo).
L’accensione di falò propiziatori auspicava il termine del freddo e dell’inverno e al contempo intendeva celebrare l’arrivo della buona stagione e della primavera, invocando così un’annata favorevole per il raccolto nei campi.
Per questa occasione, negli ultimi tre giorni di febbraio e nei primi tre di marzo, si era soliti radunarsi nelle aie, raccogliere e bruciare rami secchi e resti delle potature, intonando canti e danzando attorno ai fuochi (al fugarèn), mangiando, bevendo e soprattutto divertendosi.
Tradizioni e cultura popolare, amore per il cibo e i prodotti tipici del territorio, sono gli elementi che si combinano in un calendario ricco di eventi in omaggio all’antico rito.