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Angelo Biancini da Castel Bolognese a Imola, ricordando lo scultore

 

Angelo Biancini
Angelo Biancini da Castel Bolognese a Imola, ricordando lo scultore

Sabato 6 ottobre 2012
Giornata conclusiva dell’anno bianciniano (16 aprile 2011 - 6 ottobre 2012)

Sabato 6 ottobre è la giornata conclusiva dell’anno bianciniano, promossa in occasione del centenario della nascita dello scultore Angelo Biancini (Castel Bolognese, 1911-1988), grazie al fondamentale sostegno economico del Consorzio Azienda Multiservizi Comunale di Imola, in accordo con  l’Azienda Unità Sanitaria Locale territoriale e i comuni di Castel Bolognese e di Imola.

La giornata si apre a Castel Bolognese, alle ore 15.00, nel Chiostro della residenza comunale in piazza Bernardi. Con un estratto dello spettacolo Camille, una danza-omaggio alla scultrice Camille Claudel ideata da Corrado Bertoni con Barbara Zanoni e Milco Merloni, accogliamo tutti i cittadini e i protagonisti di questo intenso pomeriggio. Una proposta in cui la danza diventa “scultura creata da corpo e musica insieme, nello spazio comune dell’ascolto, nel tempo della relazione” e il canto “luogo d’incontro e di trasformazione del suono e del movimento”.

Con il saluto del sindaco di Castel Bolognese Daniele Bambi e l’intervento del vice presidente di CON.AMI Mauro Casadio Farolfi,  si inaugura la mostra Angelo Biancini, semplicemente grande, progettata ed allestita dall’architetto castellano Oreste Diversi.

La mostra si compone di diciotto pannelli che propongono trentasei gigantografie delle principali opere del Maestro nel territorio locale, nelle principali città italiane e nel mondo, a testimonianza della sua grandezza oltre i confini nazionali, della grande varietà di soggetti affrontati lungo la sua vita artistica e della capacità di espressione attraverso una pluralità di materiali. L’esposizione vuole descrivere la monumentalità di alcuni capolavori quali la facciata della nuova basilica di Nazaret dedicata al mistero dell’incarnazione, il baldacchino con rilievi e la Crocifissione della chiesa di Nostra Signora del Santissimo Sacramento e dei Santi Martiri Canadesi a Roma, gli altorilievi a tutta parete del Santuario di Gesù Bambino ad Arenzano. Infine non si trascurano opere di più ridotte dimensioni quali i Piccoli Santi di San Paolo in Brasile, i bronzetti dell’Astronauta e del Bibliotecario, la Donna alla Fonte.

Con la lezione a sorpresa di Philippe Daverio, noto critico d’arte e divulgatore televisivo, si chiude a Castel Bolognese la prima parte della giornata bianciniana.

Il pomeriggio prosegue a Imola, alle ore 17.00, nell’atrio dell’Ospedale Santa Maria della Scaletta, sempre con la partecipazione di Philippe Daverio. Dopo i saluti delle autorità imolesi, il sindaco Daniele Manca e il direttore dell’Ausl Maria Lazzarato, si inaugurano le opere di Angelo Biancini restaurate da CON.AMI ed originariamente presenti a Villa dei Fiori.

La Società Osservanza srl (partecipata da CON.AMI), all’atto dell’acquisto di Villa dei Fiori decise di donare all’Ospedale Santa Maria della Scaletta, in accordo con l’Ausl di Imola, i tre altorilievi scultorei realizzati da Angelo Biancini nel 1966 e posti sulla facciata dell’edificio. I servizi del Dipartimento di Salute Mentale di Villa dei Fiori furono trasferiti nel 2010 presso l’ospedale e nel settembre del medesimo anno Villa dei Fiori subì la sua demolizione. Le opere di Biancini oggetto del trasferimento da Villa dei Fiori all’Ospedale Santa Maria della Scaletta  sono le figure allegoriche in cemento Madre e Padre e la maiolica policroma Parabola del dolore, dell’amore e del sacrificio nella vita ospedaliera, opera montata originariamente in un unico pannello. Il  progetto di installazione delle opere a cura  di Oreste Diversi prevede l’accostamento in un unico pannello delle opere Madre e Padre sulla facciata dell’ospedale imolese e la disposizione su due differenti pannelli della Parabola del dolore, dell’amore e del sacrificio nella vita ospedaliera nell’atrio del medesimo. Il restauro e l’installazione delle opere sono stati possibili grazie al competente ed appassionato lavoro di Cesare Biancini, figlio dello scultore. Con questa operazione si ricompone l’unitarietà fra le opere e il luogo che ospita i servizi per i quali erano state pensate.
Dall’Ospedale Santa Maria della Scaletta si raggiunge la sala multimediale BCC Città & Cultura del Credito Cooperativo ravennate e imolese in via Emilia, ultima tappa della giornata conclusiva dell’anno bianciniano; alle ore 18.00, alla presenza dell’assessore alla cultura di Imola Valter Galavotti, l’ultimo intervento di Philippe Daverio in Le sculture di Angelo Biancini, con video introduttivo a cura di Domenico Giovannini ed Erika Vecchietti di Digialta.